10 marzo 2020


Giornate intense, in Rsa, per noi che viviamo la casa di riposo “da dentro”.

Il “tempo sospeso” che si percepisce fuori dalla struttura, non sembra lo stesso “tempo”

che sentiamo e “abitiamo” qui da almeno 16 giorni.

Ogni giorno sembra di avere imparato qualcosa di nuovo, ma nel successivo arriva qualcosa che rivoluziona tutto: delibere, decreti, norme..ma non solo.
Ci sono gli sguardi degli anziani,
che cerchi di proteggere,
ci sono le voci dei parenti al telefono,
che chiedono di loro,
ci sono i silenzi, le attese, le domande, i momenti di pianto e quelli di speranza.
E Ci sono gli infermieri, gli assistenti, i medici, che con te sono in “Prima linea” e provano ad andare avanti e fare in modo professionale il proprio lavoro, pur avendo anche loro (!) timori e pensieri.
E ci sono i colleghi/amici direttori/direttori sanitari che ti sostengono a distanza

E vai avanti.

Perché il loro sguardo ti chiede questo, perché tu sai che non puoi arrivare ovunque ma qualcosa puoi fare.

Qualcosa
Ogni
Giorno.

Anche solo prestare il tuo cellulare agli anziani per chiamare i loro cari, magari tenendo il telefono ad una signora per parlare con la figlia, commuovendosi con lei.

Si
Può
fare
Tanto.
Sempre

Veronica Bonicalzi- Rsa Barzio