Da inizio marzo la Cooperativa inaugura la nuova gestione della storica struttura novarese ed avvia un nuovo percorso di iniziative rivolte al mondo degli anziani


NUOVA ASSISTENZA PER UN NUOVO DE PAGAVE!

Novara, 02 marzo 2023 – Nuova Assistenza segna l’inizio del nuovo corso dell’Istituto De Pagave di Novara. Da inizio marzo la Cooperativa novarese subentra alla gestione di una realtà storica del nostro territorio, con l’obiettivo di offrire alla Città una rete di servizi sinergici dedicati alle persone fragili.

Oltra alla RSA, Nuova Assistenza intende realizzare un insieme di progetti di significativa importanza sociale tra cui il Centro Diurno, l’Housing Sociale, i servizi per anziani autosufficienti e non-autosufficienti. L’Istituto De Pagave diventerà quindi il “centro” di una serie di iniziative rivolte al mondo degli anziani nelle varie declinazioni.

La Cooperativa novarese riconferma, inoltre, l’attenzione che, da sempre, rivolge al benessere ed alle esigenze dei propri Soci attraverso l’applicazione di strategie definite, quali percorsi motivazionali e di formazione, che avranno lo scopo di valorizzare professionalità già esistenti all’interno della Struttura. L’apertura verso l’esterno avrà un ulteriore momento fondamentale con la riunione dedicata ai parenti dei circa 140 Ospiti attualmente residenti presso la Struttura, che venerdì 3 marzo p.v. avranno modo di confrontarsi direttamente con le figure gestionali su suggerimenti, problematiche o richieste di chiarimenti.

Nuova Assistenza ha sentito il dovere di offrire il proprio contributo per rilanciare un’istituzione storica della Città – ha dichiarato il dottor Davide Porta, Presidente della Cooperativa – Non solo in termini economici, ma in una reinterpretazione del modello socioassistenziale rivolto al mondo dell’anziano. Il nostro è un impegno concreto a livello locale per supportare un settore che, nella nostra regione, sta attraversando un momento critico post-pandemia, con la chiusura di tantissime RSA, che lasciano spazio all’invasione di multinazionali estere, che drenano a loro vantaggio la già ridotta spesa pubblica riservata al nostro settore”.